Amedeo Muzio

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A sei anni il piccolo Amedeo viene accompagnato dal nonno trombonista nella banda di Casto, suo paese d’origine, perché il bambino impari, oltre alla passione per il bombardino, anche la disciplina insita nelle bande tradizionali.

E il piccolo Amedeo della disciplina ne ha fatto un suo punto forte, tanto che a 18 anni inizia a suonare nella Fanfara della Scuola Alpina, purtroppo però di bombardine la fanfara era decisamente sprovvista e allora emigra alla ricerca spudorata di sue simili.

Finisce così a Trieste, nella Fanfara dell'Associazione dei Bersaglieri Enrico Toti e continuando la sua ricerca scopre una nuova passione: la musica folcloristica triestina.

Innamorato dal primo accordo (mi bemolle) del brano Finanziere, Amedeo si avvicina quindi al popolo autoctono scoprendo l’allegria e il carnevale locale.

Così che insieme al suo amato Amati (no, non è un gioco di parole) con la banda Belezze Naturali, con la ShowBand Vecia Trieste e poi con la Guggenband Muja riesce a circondarsi di “eufoni”, “flicorni tenori” e “bombardini” … tutti al femminile! Un bombardino… beato tra le bombardine!

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. La nuova vita musicale di Amedeo lo ha reso più… rilassato sulla disciplina e il Maestro ormai rinuncia a non farlo chiacchierare durante le prove. Ma è un piccolo prezzo de pagare, dopotutto dove si trova un altro musicista che suoni saltando, ballando, immerso in acqua -tipico bombardino anfibio-, che usi il suo strumento come gavettone d'acqua, sempre sorridente e con una voglia di divertirsi così immensa da essere contagiosa?