Perché scegliamo quello strumento?
Ci sono libri, teorie e tesi di laurea sulla correlazione carattere-strumento musicale e non sono io in grado né di confermali né di confutarli, però posso spingermi a fare qualche considerazione personale.
Perché in banda un bambino inizia a suonare uno strumento piuttosto che un altro? Semplice, perché quello era lo strumento disponibile in quel momento! Parliamoci chiaro, non tutte le bande hanno un capitale da potersi permettere di prestare strumenti alle nuove leve, e se non ci sono strumentisti in casa bisogna accontentarsi di quello che c’è.
Ma non dobbiamo demordere, uno strumento troverà sempre il suo strumentista… magari dopo anni! Già, perché è innegabile che certe caratteristiche caratteriali sono comuni tra le sezioni. Ma andiamo per ordine…
Alla bambina magrolina, vestita con gonnellina e collant verrà proposta come prima scelta flauto o clarinetto, al maschietto grandicello e grassottello invece tuba o trombone, difficilmente accadrà il contrario.
Da qui, dunque, una prima “divisione forzata”, può funzionare, ma il richiamo del tuo strumento è sempre molto forte, e quindi dopo qualche anno accade che la bambina - non più in gonnellina - si cimenta con il trombone mentre il maschietto cerca di tappare con passione tutti i fori del clarino con le dita cicciottelle.
Caratteristiche tipiche dei componenti
Questo rimescolamento bandistico ci proietta ad una immagine di banda con caratteristiche particolari, in cui emergono chiaramente le connessioni tra il carattere e lo strumento scelto.
Il Maestro
Agitando le braccia neanche stesse annegando, si chiede se qualcuno lo guarda, si domanda ancora una volta chi gliel'ha fatto fare e nel frattempo spera che all’attacco dei tromboni non voli il parrucchino del vecchio clarinettista seduto davanti.
I Flauti e clarini
I flauti, perlopiù ragazze - o ragazze di qualche anno fa - timide, brave, tutte impacchettate che ridono alle pause sbirciando il batterista -non me ne vogliano gli uomini flautisti, che stanno lì, fanno il loro e non ridacchiano-.
I clarini invece sono quella via di mezzo tra flauti e sax…
I sassofoni
I sassofoni sono gli estrosi, poetici, distratti - un po’ “Alice nel paese delle meraviglie” per capirci -. Qualunque brano nella loro mente può essere riconducibile a “the girl from Ipanema” oppure ad un brano jazz…
I flicorni
I flicorni e gli accompagnamenti chiamati amorevolmente “sburtavagoni” - ovvero quelli che nella musica (e nella vita) non vogliono la gloria, ma fanno un ottimo lavoro di squadra - sono fondamentali per raggiungere i risultati sperati e la loro mancanza fa tremare il terreno sotto ai piedi ai “frontman” alias trombe …
I tromboni
I tromboni solisti, noti per aver una guerra accesa contro le trombe su “chi ce l'ha più forte” … il suono ovviamente. Oltre ad essere pericolosi per sé stessi e per gli altri con la coulisse, tendono ad essere spesso… irruenti -molesti?- nei passaggi, quasi volessero fare tabula rasa davanti a loro. Al richiamo del Maestro se la ridono sotto i baffi e si organizzano per andare a bere una birra fuori. Ah sì, il trombonista non sbaglia mai, sbaglia sempre il suo vicino.
Le trombe
Le trombe, first lady della banda, regine… (a volte più drug queen direi…) ovviamente esagero. Testarde e determinate come solo una tromba può essere, in realtà non cedono un secondo a costo di suonare con i denti per riuscire a portare a termine il brano e il concerto, anche se continuano a non voler capire che “p” sullo spartito sta per “piano” e non per “potente”. Come i tromboni non sbagliano mai ma non addossano la colpa al vicino, bensì sbattono le dita sulle labbra ad indicare che sono loro che hanno ceduto (ma non sono tue, scusa???) o sbatacchiano i pistoni facendo finta sia un problema meccanico e mancanza d’olio.
I bassi
Gli ultimi in banco. Quelli che pur essendo fondamentali non li calcola mai nessuno… e quindi il bassista, lo “sburtavagone capo” per eccellenza, si ingegna per essere notato. In ogni banda in modo diverso, ma quello che accomuna tutti i bassisti è che suoni una polka, un valzer o qualunque altra cosa guardandolo bene lo vedrai intento a soffiare a più non posso in quella ciotola che usa per bocchino, colare di sudore intanto che le mani si muovono che neanche dovesse suonare il “volo del calabrone”. Persone di gran compagnia i bassi.
Le percussioni
Sulle percussioni dovrei differenziare, ma mi sto dilungando troppo, quindi parlerò semplicemente del batterista. Il batterista… perché anche se fortunatamente sempre più fanciulle si avvicinano a questo strumento, spesso è prerogativa maschile. Il batterista tende ad essere un iperattivo, con problemi di attenzione, casinista di natura e distratto. Perché quando il tuo braccio destro fa una cosa, il sinistro un’altra, la gamba destra una terza e la sinistra una quarta (e già qua strano a non aver personalità multiple) spesso la testa è perduta a pensare ad altro invece di guardare il Maestro che cerca di cambiare la velocità del brano. Dopotutto la maglietta del batterista dice: “the tempo is whatever I say it is!”
Quindi? Quindi iniziate qualunque strumento vogliate o possiate. Cambiate, provate, studiate… solo con impegno e tanta dedizione potrete trovare, o meglio, sarete scelti dal vostro strumento.