Stefano Brajko

stefano Brajko
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Ta ta ta ta ta ta brummm.

E' il rombo del trattore, regolare e potente quanto il basso di Stefano.

Intraprese la carriera a quattordici anni con la speranza di salvare dalla disgrazia un vecchio tamburo abbandonato nella sua cantina. Notando però il totale disinteresse dei colleghi della banda decise lui stesso di apprendere l'arte della musica per risolvere questo suo problema.Solo a distanza di anni si accorse che, studiando il basso tuba, non avrebbe potuto imparare niente in fatto di percussioni.

Ormai però il dado era tratto.

Fin da fanciullo venne cresciuto a pane e note dalla famosa Società per Cantautori (SPC, in arte Sobri per Caso) di cui gli amici Stefano, Walter, Dean e Diego facevano già parte. Al contempo accresceva le sue abilità all'interno della "Banda di Buie", dove venne assunto inoltre con il ruolo di distributore ufficiale di Malvasia in quanto talentuoso produttore della stessa. Noncurante del peso e dell'ingombro del Sousaphone, lo si può intravedere nelle giornate carnevalesche girare per le calli muggesane suonando, bevendo e mangiando senza mai staccarsi dallo strumento.

Come può un uomo mangiare, bere e suonare contemporaneamente?Tutti ancora se lo stanno chiedendo. Qualcuno dice perfino di averlo visto in una domenica delle premiazioni della sfilata di carnevale a suonare, saltare e ruotare su se stesso restando in piedi su di un piccolo sgabello, senza mai perdere il minimo elquilibrio. Se non è arte questa?

Nonostante la giovane età, si potrebbe dire dai suoi modi di fare che è il classico uomo di una volta, ma con lui è chiaro fin da subito: ta ta ta ta ta ta brummm!